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Esperienze sul dopo di noi

Una fondazione per stare bene e operare nel miglior modo possibile. È Optime, la fondazione per il "dopo di noi" fresca di costituzione, a cui hanno dato vita quattro famiglie con persone con disabilità" la cooperativa sociale La Nuvola di Orzinuovi e l'associazione di volontariato Mafalda È una fondazione indipendente a supporto delle realtà presenti sul territorio, e di cui le famiglie hanno grande fiducia che si occupa del futuro dei figli o fratelli o parenti con disabilità quando le famiglie che li accudiscono oggi non ci saranno più, e non potranno più farlo. Risponde alle domande che sempre in questi casi hanno preoccupato le famiglie con disabili: "Cosane sarà di mio figlio? Chi si prenderà cura di mio figlio disabile, quando io non ci sarò più? Con quali risorse economiche?.

Domande che tante volte lasciano nell'incertezza i destini delle persone ma che, dal 2016, trovano la possibilità di risposte grazie all'entrata in vigore della legge "Dopo di noi" che offre l'opportunità di costruire percorsi di cura e assistenza delle persone invalide nel momento in cui perdono il supporto parentale.

II convegno. Della nuova fondazione e della legge da cui è nata se ne è parlato a Orzinuovi venerdì 30 novembre nel corso di un affollato convegno pubblico tenuto nella Rocca di San Giorgio dal titolo "Esperienze e riflessioni sul dopo di noi".

È stata l'occasione per spiegare finalità e progetti della fondazione e per confrontarsi a 360 gradi con le realtà che già operano nel settore per dare risposte concrete ai problemi. Anche la politica ha dimostrato attenzione alla problematica: al convegno hanno portato i loro saluti e assicurato vicinanza anche le consigliere regionali Lombardia Federica Epis e Simona Tironi. Oltre all'assessore ai servizi sociali del Comune Michele Scalvenzi. ATS ha presentato, tramite le parole della dott.ssa Mariarosaria Venturini (ATS Brescia) e del dott. Fabio Besozzi Valentini (ASST Franciacorta), le risorse e i presidi a disposizione delle persone disabili.

I fatto è che una volta un figlio doveva essere affidato ad una struttura pubblica e oggi invece entra in gioco il privato sociale: si elaborano progetti personalizzati, ma bisogna cercare le risorse per sostenere i progetti. Non è più solo welfare state, è comunità solidale, è il coinvolgimento dei corpi intermedi: famiglie, associazioni, imprese sociali cooperative. Cosa fa Optime? L’hanno spiegato bene Massimo Montesano e Paolo Lechi, rispettivamente presidente e Vicepresidente della fondazione. Ascolta le famiglie e i loro bisogni e le aiuta ad ottenere la protezione giuridica per i loro familiari; fornisce il supporto per la gestione del patrimonio della persona fragile individuando gli strumenti più opportuni quali l'amministrazione di sostegno e il Trust; propone percorsi di sostegno alle famiglie e agli operatori nell'ambito della disabilità e della non autosufficienza nel gestire il passaggio dal "durante noi" al "dopo di noi.